Che Libro Regalo? L’Ultimo Ospite di Paola Barbato

Pierpaolo Bonante
Pierpaolo Bonante
Che Libro Regalo? L'Ultimo Ospite di Paola Barbato
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Io regalo esclusivamente libri.

Qualcuno potrebbe pensare “Sei furbo, così ti risolvi tutti i problemi”

E invece no: trovare il libro adatto per qualcuno è più difficile che andare nello spazio con una carriola.

E più vuoi bene al destinatario del regalo più la situazione si complica.

Io sono Pierpaolo Bonante, mi occupo di creazione contenuti nella sua più ampia estensione possibile. Questo podcast nasce dalla necessità di rispondere al quesito più complesso che vi si possa presentare: Che Libro Regalo?

Io amo Paola Barbato, professionalmente parlando, ovviamente. .

Sono il suo più grande promotore nel baretto sotto casa, tanto che ho creato pure un coro da stadio dedicato a lei, che uso per promuovere le sue nuove uscite librarie.

Volete sentirlo?

“PAOLONA BARBATO EE OO”.

Ok, non è molto creativo, me ne rendo conto, ma per la creatività bisogna lasciare il campo alla Barbato nazionale.

Ho conosciuto questa grande professionista sulle pagine di Dylan Dog quando, recuperando tutti i numeri della testata, ho notato l’abbassamento di qualità dovuto all’allontanamento del creatore Tiziano Sclavi, di cui parleremo nel prossimo podcast, e Claudio Chiaverotti.

Le storie, arrivati al numero 120 circa, erano diventate fiacche, di quell’horror prevedibile, che ci ha stancato dalla prima pagina.

Poi mi è capitato tra le mani “Il sonno della Ragione” Dylan Dog n°157, il primo sceneggiato da Paola nella serie regolare.

E, niente: la trama era così assurdamente interessante che non avrei potuto fermarmi dal leggerla nemmeno se avessi voluto. Di questo numero posso dire soltanto che, con lo scorrere delle pagine, le assurdità in esso contenute aumentavano parallelamente alla coerenza interna della storia. 

Quante volte capita una cosa del genere? Seriamente, quante volte vi è capitato che una storia aumentasse in follia e in coerenza interna contemporaneamente????

Pensate a Lost

Una serie inizialmente appassionante che si perde in una miriade di michiate allucinanti fini a se stesse.

Con Paola Barbato no.

E’ stato quasi come assistere ad un miracolo: leggevo qualcosa di NUOVO. 

E’ stato come la prima volta che ho assaggiato il cioccolato fondente alla cannella: un’esplosione inaspettata di gusto e sensazioni che si spandono in tutto il corpo, portando brividi in grado di scuoterti nel profondo.

Qualcuno potrebbe pensare: “ma a me il cioccolato alla cannella non piace”.

Beh, posto che questo qualcuno non capisca assolutamente niente, lo stesso non può capitare con Paola Barbato, perché maneggia la quinta arte con una maestria assoluta.

E, nella volontà di mettere alla prova la mia teoria, ho iniziato a leggere tutto quello che ha scritto. 

Così facendo sono giunto all’Ultimo Ospite, una delle ultime fatiche della scrittrice.

Un libro dove, per i 3\4, non accade quasi nulla.

Semplicemente un capolavoro.

Entriamo nei dettagli: una vecchia e arcigna signora muore in una casa isolata, lasciando tutti i suoi possedimenti ai nipoti. Questi ultimi incaricano un notaio di redigere l’elenco di tutti beni che andranno in eredità. Il notaio entra nella casa con la sua segretaria per inventariare tutto. Le prime 300 pagine del libro sono l’inventario.

Alla luce di quello che vi ho detto, come può essere interessante questo libro?

Come puoi divorare 300 pagine in una domenica mattina, se in queste 300 pagine non accade niente, a parte la realizzazione di un’inventario?

https://www.youtube.com/watch?v=RPUXsqshayk in Bkg

Semplice: nelle pieghe di questa, che potremmo definire come un’azione “normale”, si insinuano stranezze ed assurdità che non c’entrano con un canonico inventario.

Piccoli dettagli che non hanno assolutamente attinenza con il contesto di riferimento.

Come violini in un pezzo trap.

Piccoli dettagli di violenza, in un luogo dove la violenza non dovrebbe avere dimora.

E’ un libro tesissimo, che tiene attaccati dalla prima all’ultima pagina.

Dunque, a chi regalare l’Ultimo Ospite di Paola Barbato?

A chi vuole andare oltre il canonico concetto di “leggo un libro per la trama” e punta a “leggo un libro per l’atmosfera”

Chi non dovrebbe leggere assolutamente l’Ultimo Ospite?

Beh, gli atefobici in prima battuta.

In seconda battuta chi non considera un capolavoro “Aspettando Godot”.

Io odio “Aspettando Godot”, ma sarei ipocrita a dire che non è un capolavoro.

L’Ultimo Ospite di Paola Barbato è il partner perfetto trovato sull’app di incontri, che quando baci ti lascia in bocca un retrogusto metallico.

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