Che Libro Regalo? Fernando Aramburu, Patria

Pierpaolo Bonante
Pierpaolo Bonante
Che Libro Regalo? Fernando Aramburu, Patria
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Io regalo esclusivamente libri.

Qualcuno potrebbe pensare “Sei furbo, così ti risolvi tutti i problemi”

E invece no: trovare il libro adatto per qualcuno è più difficile che baciare i propri gomiti

E più vuoi bene al destinatario del regalo più la situazione si complica.

Io sono Pierpaolo Bonante, mi occupo di creazione contenuti nella sua più ampia estensione possibile. Questo podcast nasce dalla necessità di rispondere al quesito più complesso che vi si possa presentare: Che Libro Regalo?

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Sentite lo spirito del natale?

Quel brividino che travolge tutte le persone che devono fare regali ai loro cari? 

Quell’ansia atroce che attanaglia lo stomaco e vi fa correre la sera della vigilia alla ricerca del regalo da fare a quello zio che vedete una volta all’anno ma che, dopo anni di singletudine conclamata, continua a chiedervi “ma quando ti trovi una brava ragazza”?

Personalmente non sento molto il natale per varie ragioni e, sebbene la principale sia che son un bastian contrario e FACCIO IL CONTRARIO DI QUELLO CHE SI VUOLE CHE FACCIA, una delle ragioni principali è che la mia famiglia è travagliata.

Perché puoi amare i tuoi cari, ma l’interazione in famiglia è da sempre problematica e l’interazione tra varie famiglie è molto complicata.

Questo che lo insegna perfettamente Patria di Fernando Aramburu.

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Patria di Fernando Aramburu è semplicemente un capolavoro.

Io, che leggo con tranquillità 50 pagine all’ora, ci ho messo 2 anni a finirlo. 

E ci ho messo così tanto perché non volevo che finisse.

Sottolineo, non è che non vedo l’ultima puntata delle serie televisive per paura che finiscano: mi piace che le cose finiscano, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Ma con Patria non riuscivo… per quanto sia un romanzo doloroso, volevo che continuasse. Perché son masochista?

Forse.

Perché avevo paura del finale?

Anche.

Ma anche perché era una sorta di edging invertito, non basato sul piacere ma sulla sofferenza, che mi centellinavo per ricordarmi quanto fossi fortunato per la mia piccola vita e quello che rimane della mia famiglia.

Entrando nel dettaglio: Patria è ambientato nei Paesi Baschi (e grazie a Dio che alla fine c’è anche un piccolo glossario di termini baschi, lingua che non ha assolutamente niente in comune con nessun’altra lingua al mondo a parte il sardo, altra lingua che non ha assolutamente niente in comune con il resto del mondo)…

Comunque, come dicevo è ambientato nei paesi Baschi e tratta la storia travagliata di due famiglie, tra due famiglie e con problemi all’interno delle famiglie di cui sopra.

Si parla anche di assassinii causati dall’ETA in un contesto sociale di difficile comprensione, estremamente lontano da quello italiano ma che ricorda, per stress collettivo, quello degli anni di piombo.

In maniera similare, sebbene con motivazioni diversissime, il terrorismo congelava il sangue di tutti.

Il libro ha diversi piani temporali e di punti di vista che si intersecano, andando a spiegare dal di dentro tutti i protagonisti del libro, ovvero le due famiglie di cui parlavamo sopra.

E se fatico a capire il terrorismo, la dissoluzione della famiglia è un’argomento che comprendo molto bene, per questo Patria è un libro che mi sta a cuore.

Difatti è facilissimo farsi travolgere dalle storie dei vari componenti, perché Aramburu ha avuto l’ottima idea di raccontare personalità diversissime tra di loro, dove ognuno si può riconoscere.

C’è la madre che non sa parlare con i figli ed il padre che si rinchiude nella semplicità per riuscire a portare a casa le giornate,

c’è il figlio emotivamente bloccato e c’è la figlia che fatica a trovare il suo posto nel mondo

c’è il figlio con un segreto inenarrabile, la figlia che ha cercato di fuggire dalla propria famiglia ed il figlio che credeva in un ideale.

E c’è una madre che vuole delle risposte.

Tutti i personaggi sono tangibili con le loro miserie e sofferenze.

E la famiglia è il luogo dove queste sofferenze vengono amplificate all’infinito, in un ciclo distruttivo per tutti.

Cosa succede agli individui quando nel luogo in cui dovresti trovare affetto e comprensione riesci solo ad percepire sofferenza, incomprensione, stress?

Quanta voglia avresti di ritornarci?

Su queste ed altre domande Aramburu riesce a creare una narrazione perfetta e devastante, in grado di attanagliare chiunque nel profondo.

In tutto ciò non si perde occasione per spiegare anche il conflitto tra lo Stato Spagnolo e l’ETA all’epoca del terrorismo per il secessionismo basco.

Dunque, chi dovrebbe leggere Patria di Fernando Aramburu?

Chiunque abbia una famiglia con problemi.

Aiuta a ricordarsi che non si è i soli a vivere in contesti complicati.

Chi è che, invece, dovrebbe evitare di leggere Patria?

Beh, chiunque non sappia gestire la propria emotività in relazione alla famiglia.

Perché Aramburu scava nel profondo e non fa sconti a nessuno.

Patria di Fernando Aramburu è lo scorpione che si inietta il suo veleno per sopravvivere a quello degli altri.

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