Che Libro Regalo? Valerie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori

Pierpaolo Bonante
Pierpaolo Bonante
Che Libro Regalo? Valerie Perrin, Cambiare l'acqua ai fiori
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Per il mio compleanno ho deciso di regalarmi un podcast.

Vorrei dire che era nel cassetto da anni, in realtà mi è venuto in mente una sera che non avevo voglia di rincoglionirmi su Netflix.

Questo podcast risponde alla domanda atavica “Ma che libro regalo?”

Sia che tu lo debba regalare ai tuoi cari che a semi-sconosciuti di cui non ti frega assolutamente niente.

Se ti piace dimmelo e condividilo!

Se non ti piace, amici come prima, vai avanti e non ti curar di me!

Iniziamo con un libro leggero leggero, Cambiare l’Acqua ai Fiori di Valerie Perrin, edito da Edizioni E/O

SIGLA: Io regalo esclusivamente libri.

Qualcuno potrebbe pensare “Sei furbo, così ti risolvi tutti i problemi”

E invece no: trovare il libro adatto è più difficile che trovare un paio di pantaloni in una spiaggia nudista.

E più vuoi bene al destinatario del regalo più la situazione si complica.

Ad esempio: si avvicina il compleanno di un fratello non di sangue, ma sempre fratello e, come sempre, l’unico regalo possibile è un libro.

“Quest’anno riuscirò a stupirti. Ti devo regalare un libro che ho letto in vacanza ed ho trovato bellissimo, l’ho divorato”

“Sei ancora in fissa con Stanislaw Lem?”

“Si, ma non è lui, è una donna.”

“Sei ancora in fissa con Paola Barbato?”

“Si, ma non è lei, è un’altra”

“Mi vuoi regalare Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin.”

“MA COME CAZZ…”

“Sei prevedibile.”

Se si cercano recensioni in giro, il libro della Perrin scatena reazioni opposte: da un amore sconsiderato (come nel mio caso) a reazioni fredde, dovute a un eccessivo sentimentalismo dell’autrice.

Inutile dire che il libro scorre benissimo, per cui chapeau al traduttore Alberto Bracci Testasecca. Oltre a ciò è costruito egregiamente, con continui salti temporali che vincolano il lettore a stare attento oppure a perdersi in decine di sottotrame di cui è difficile tenere il segno.

E’ un libro da divorare sotto l’ombrellone, per cui parlarne in autunno potrebbe sembrare un controsenso. Invece non lo è, ma mentre penso ad una valida spiegazione per il quale non è un controsenso, per perdere tempo vi dico che ci faranno sopra una serie televisiva.

E, nella mia umilissima opinione, rischiamo scene imbarazzanti tipo la Telenovela Piemontese 

https://www.youtube.com/watch?v=aUWA_pN-nb8 0.13 – 0.27 (taglia nel mezzo)

Ricordate? La Gialappa’s Band? Anni ‘90? No?

Comunque la Perrin ci ricorda, con stralci poetici sparsi durante il libro, che ogni tragedia della vita può essere reinterpretata sotto una lente di bellezza. Che la cura ai più piccoli dettagli non è semplicemente il delirio dei folli, ma un tentativo attivo di portarsi a casa ogni giornata.

La protagonista, Violette Toussaint, ha la capacità di raccontare la tristezza che si porta dentro con infinite modalità, alcune delle quali in grado di ribaltarsi fino a giungere a vette di inaspettato splendore.

E’ questa conversione che porta il lettore ad emozionarsi; personalmente anche solo ripensando ad alcuni passaggi del libro mi scende la lacrimuccia.

Dunque, a chi regalare questo libro?

A chi ha la tendenza a farsi trascinare dalle trame, a chi piange di fronte ai film romantici e a chi guarda “Qualcosa è Cambiato” con Jack Nicholson ed Helen Hunt almeno una volta al mese.

https://www.youtube.com/watch?v=SJdZ4jF9MnU 2.55 – 2.59

Invece chi è che non deve assolutamente leggerlo?

Chi ha situazioni familiari complesse, nelle quali potrebbe rivivere situazioni traumatiche e non opportunamente elaborate, uscendone magari con un magone esagerato.

Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin è come la chiamata inaspettata di un vecchio amico che non senti da tempo ma che ti fa piacere risentire: inattesa, gioiosa ma con il retrogusto acido di tutto il tempo che avete perso.”

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