Che libro regalo? Leo Ortolani, Cinzia

Pierpaolo Bonante
Pierpaolo Bonante
Che libro regalo? Leo Ortolani, Cinzia
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Il seguente episodio è stato registrato 10 giorni fa ma questo episodio è perfetto per la settimana appena passata.

Non perché verrà ascoltato da migliaia di persone e porrà un punto di vista diverso, ma perché Cinzia di Leo Ortolani è uno specchio dove chiunque può scorgere il proprio riflesso.

Che riflesso scorgeremo oggi?

SIGLA: Io regalo esclusivamente libri.

Qualcuno potrebbe pensare “Oh, ma così ti risolvi tutti i problemi”

E invece no: trovare il libro adatto per qualcuno è più difficile che indovinare la fila più scorrevole all’uscita della tangenziale.

E più vuoi bene al destinatario del regalo più la situazione si complica.

Mia madre non legge. Non le piace, non le interessa. Non ne capisco la ragione e soprattutto non riesco a farle altri regali, per cui le ho regalato un libro thriller, dato che ogni volta che vado a pranzo da lei si vedono programmi come “Ho sposato un Killer” “Segreti, Bugie e Investigazioni”, “Come diventare detective” “Pazzia criminale” e così dicendo.

Di questo libro è arrivata a pagina 30. In 3 anni. Vuol dire 10 Pagine all’anno. Vuol dire 0,8 pagine al mese. In pratica, un pugno di parole al giorno. 

Però procede eh, lentamente ed imperterrita, magari perdendosi nello spazio tra una parola e l’altra: voglio vedere chi potrebbe riuscire a stare dietro alla trama di un libro se ne leggesse solo un pugno di parole al giorno!

L’altro giorno, però, viene da me chiedendomi se conoscessi una serie televisiva sulle Drag Queen da consigliarle.

Così, dal nulla.

Un po’ come se la regina Elisabetta, prima di incoronare baronetto Elton John, gli ruttasse in faccia.

Mia madre è una donna aperta e questa sua uscita mi ha fatto capire che, sebbene non legga quasi nulla, avrei potuto regalarle Cinzia di Leo Ortolani che, ok non parla di drag queen, ma parla di accettazione di sé, dell’immagine che un individuo proietta nel mondo, delle caratteristiche meno accettate dalla società.

Il problema ero io, che mi concentravo a regalarle libri violenti, mentre in realtà con mia madre si sprecano i discorsi sull’accettazione di sé!

Leo Ortolani, l’autore di Cinzia, è un genio della comicità su carta stampata e i suoi fumetti fanno semplicemente morire dal ridere, alternando a scene incredibilmente ridicole a scene dalla serietà estrema, con una profondità emotiva degna dei migliori autori russi.

Poi non lesina sulle battute a tema peti (che fan sempre ridere), ma lo fa con cura e maestria, riuscendo a non banalizzare mai i suoi fumetti.

Cinzia nasce come comprimaria del fumetto che ha portato alla ribalta questo grande artista, ovvero Rat Man. Rat Man è un supereroe senza poteri, scemo e a tratti crudele. E’ l’emblema del fallimento continuo in una società che stigmatizza i falliti relegandoli all’angolo.

Ma Rat Man non è un fallito, perché non ha mai smesso di tentare, di riprovare: questo è il suo superpotere. In questo è il supereroe più grande che sia mai esistito.

Cinzia è un travestito platinato di nome Paul innamorato di Rat Man, che insegue in varie situazioni più o meno grottesche.

Nella graphic novel Cinzia, Ortolani, utilizza questo personaggio come pretesto per parlare delle difficoltà nell’esprimere la propria identità in un mondo che, con i suoi giudizi, relega gli individui nell’angolo che la società sceglie per loro. Cinzia, all’anagrafe Paul, non può esprimersi nel modo da lei desiderato perché è il mondo a decidere per lei. 

Ma non si arrende e, dopo una serie di peripezie, capisce quanto la coerenza con sé stessi sia più importante dell’accetazione da parte del mondo.

Il costo di questa scelta è, ovviamente, altissimo.

Tutti possono riconoscersi nel disagio di Cinzia, dei panni stretti che si trova a vestire per essere considerata nella società. Questi panni sono quelli di Paul, l’identità con la quale è nata ma nella quale non si riconosce.

In pochi, però, hanno la capacità di seguire la strada di Cinzia. Pochi riescono a perseguire sé stessi con tutta la forza e la cocciutaggine necessaria per trovare pace.

Io, da maschio bianco, cisgender ed eterosessuale, mi rivedo completamente in Cinzia. 

Perchè… chi è che non nasconde aspetti di sé pur di riuscire a stare nel mondo?

Chi non modera certe sue peculiarità, ad esempio nel mondo del lavoro?

Io direi che lo facciamo tutti.

E chi, invece, lotta incessantemente per riuscire a smettere di mentire a sé stesso?

Pochi.

https://www.youtube.com/watch?v=OKXBNpvEP_c 2.42 – 2.50 taglia “Si Vis Pacem, Parabellum”

Se vuoi la pace, preparati alla guerra, ma la specie umana è pronta a fare la guerra al mondo intero piuttosto che combattere sé stessa nell’intimo. Sono pochi gli individui che hanno quella forza, una forza che, personalmente, invidio molto. 

Da questa considerazione risulta semplice capire chi può apprezzare questo libro. 

Chi è che, invece,  difficilmente apprezzerebbe Cinzia?

Beh, a occhio e croce, tutti gli elettori del popolo della famiglia…

Poi chi altro?

Ah, si, tutti quelli che non riescono a venire a patti con le stronzate che si raccontano.

Cinzia di Leo Ortolani è uno specchio, il cui riflesso dipende dall’osservatore.

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