Casa del Lavoro – Ritorno al Lavoro

Pierpaolo Bonante
Pierpaolo Bonante
Casa del Lavoro - Ritorno al Lavoro
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P: “Buongiorno e benvenuti a tutti gli ascoltatori di questo podcast dedicato alla rivoluzione nel mondo del lavoro dovuta al coronavirus. Mi preme sottolineare che questo è un servizio che viene offerto da Casa del Lavoro. Abbiamo qui con noi per discuterne il fondatore e direttore della casa del Lavoro Diego Coriasco e Antonio Cajelli, educatore economico finanziario indipendente. Iniziamo subito con una domanda di quelle impegnative: che cosa stabilisce il governo per la sicurezza del lavoratore dal 4 maggio?”

D: “Esiste un protocollo che stabilisce le regole e di tutela del lavoratore e più in generale dei frequentatori di luoghi lavorativi.”

P: “Come è strutturato il protocollo, da un punto di vista pratico?”

D: “Il protocollo è un documento estremamente semplice, scaricabile sul sito del Ministero del Lavoro nel capitolo delle notizie. E’ diviso in più capitoli con titoli chiarissimi. Ad esempio “Come informare i frequentatori dell’ambiente lavorativo”. E’ necessario apporre delle scritte nei luoghi di accesso, in generale in luoghi frequentati. Questi testi devono avere le precauzioni da attuare, i rischi in cui si incorre, le modalità di accesso in azienda sia in uscita e, addirittura, si parla del rientro a casa, il cosiddetto commuting.

Oltre a ciò ci sono indicazioni che vengono date al datore di lavoro per organizzare le modalità di accesso e di uscita in modo da non creare assembramenti. Ovviamente vale per lo più per le aziende di medio-grandi dimensioni che possono prevedere un accesso a molte persone nello stesso tempo. Ultimo ma non in ordine di interesse ci sono specifiche anche per le modalità di accesso ai fornitori.

C’è il capitolo delle pulizie e delle sanificazioni, di cui si parla in continuazione e per i quali ci incentivi e sgravi. Le indicazioni in merito alla pulizia riguardano la pulizia continuativa della postazione di lavoro tutti i giorni naturalmente a ogni fine turno, mentre la sanificazione viene definita invece come necessità periodica – non è ben specificato.

C’è poi il capitolo delle precauzioni igieniche personali che va di pari passo a quello dei dispositivi di protezione individuale. Abbiamo parlato tantissimo di mascherina e di igienizzanti di prodotti che servono appunto a mantenere alto il livello igienico e personale igienico.

C’è un capitolo che parla di gestione degli spazi comuni quali spogliatoi, mense, aree fumatori, aree comuni dove sono situati i distributori di bevande e simili.

Poi si parla di organizzazione aziendale, dove si fa riferimento a possibilità in deroga alle regole Generali di modificare le turnazioni anche per quello che riguarda lo Smart Working, le trasferte, la rimodulazione dei livelli produttivi ovviamente per preservare sulla sicurezza del lavoratore. Gli spostamenti interni all’azienda devono essere ridotti all’osso il più possibile anche per motivi tipo riunioni, eventi o formazioni, privilegiando il più possibile la modalità a distanza.

Successivamente vi è il capitolo che riguardante la gestione della persona asintomatica: se da un lato c’è l’obbligo di segnalare il proprio stato di salute, dall’altra c’è la possibilità da parte dell’azienda stessa di predisporre delle forme di tutela come per esempio il controllo della temperatura corporea all’accesso.

Nel caso di contagiato l’azienda deve immediatamente informare l’autorità sanitaria deve essere in grado di tracciare la mappa delle relazioni che questa persona ha intrattenuto. Quindi deve tenere ben presenti e chiari tracciare appunto quelli che sono stati gli spostamenti gli orari, turni e di conseguenza le persone con cui questa persona è venuta in contatto. Allo stesso modo ci sono delle regole chiare sul ritorno a lavoro di persone che han contratto il Covid-19”

P: “Antonio, credi che ci sia altro da dire?”

A: “In questa fase c’è bisogno di un orientamento, di regole che riguardino la tenuta di una comunità molto più ampia della nostra realtà individuale. In questa fase abbiamo bisogno di essere guidati tramite una sequenza di regole pensate per garantirci sicurezza. Sembra pesante cambiare abitudine e vi spiego il perchè: siamo costruiti per risparmiare energie e fare cose nuove fa consumare più energia al cervello. Già, il cervello umano fa fatica a imparare cose nuove: fare una coda che fino a ieri non ho fatto, ricordare di mettere dei guanti quando non sono mai stato abituato metterli, portare una mascherina, tenere una distanza sono cose nuove che vanno contro le nostre abitudini sociali. C’è e ci sarà difficoltà per superare quella inerzia.”

Spin Off dei Podcast della Casa del Lavoro, serie di podcast per dare uno strumento in più a chi è in cerca di un lavoro, questi podcast vogliono aiutare il consumatore medio in un momento di crisi come quello attuale, relativo al Covid-19.

Il presente podcast è dedicato al DPCM del 26/04/20 relativo alla fase 2, dove si spiega che dal 04/05/20 sarà possibile ritornare al lavoro. L’obiettivo è spiegare i requisiti minimi che ogni realtà lavorativa deve avere per garantire sicurezza al lavoratore.

Registrato il 30/04/20

Testi e Voce di Diego Coriasco e Antonio Cajelli

Produzione di Pierpaolo Bonante (www.pierpaolobonante.it) per La Casa del Lavoro (casadellavoro.org)

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